Rassegna stampa "The Counselor", recensioni da stampa e web del nuovo film di Ridley Scott. Thriller con la sceneggiatura del grande Cormac McCarthy ("Non è un paese per vecchi", "The Road").
Thriller - Usa 2013
di Ridley Scott con Michael Fassbender, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Javier Bardem, B.Pitt
La
trama ci dice di un avvocato (Michael Fassbender che ha già lavorato
con Scott in "Prometheus") che si mette in affari con i cartelli della
droga attraverso il tramite di Reiner (Javier Bardem) e per essere
aiutato nel trasporto della droga in un territorio di frontiera si fa
aiutare da Westray (Brad Pitt). L'ultima a unirsi al cast è Cameron Diaz
e Penelope Cruz sarà la fidanzata dell'avvocato.
The Counselor è un petardo bagnato: ha tre o quattro scene sensazionalistiche (Cameron Diaz che copula col parabrezza di un'auto, Brad Pitt alle prese con una "garrota" a motore, l'ingegnosa decapitazione di un motociclista...), questo sì; tutto il resto, però, è chiacchiera: puro sentenziare dei vari personaggi (ripresi in interminabili primi piani) intorno alla vita, il destino, le donne, il sesso e quant'altro.
Roberto Nepoti su La Repubblica
Una suggestiva ambientazione nell’assolato, desertico Texas ai confini
del Messico; interni magnificamente caratterizzati, dall’appartamento di
Fassbender all’ultra moderna e lussuosa villa di Bardem, proprietario
di locali e affarista; e, a fronte, il contraltare di depositi
abbandonati e di squallidi alberghetti, abituale rifugio di ribelli e
perdenti. E poi i dialoghi succosi, intriganti, persino divertenti
mentre preannunciano possibili, anzi incombenti, scenari di torture ed
efferati assassini.
Alessandra Levantesi su La Stampa
Dialoghi in cui l’intenzione pesa come un macigno, senza il respiro di
una storia che ha potuto largheggiare nello spazio della fantasia
letteraria, quella propria di questo autore. Ridley Scott poi non sembra
il regista adatto per esaltare le corde di questa storia di confine, di
droga, di avidità, di spietatezza, di ricchezza, di stupri, di violenze
e di morte.
Dario Zonta su L'Unità
Eccitante, crudo poliziesco di Ridley Scott: gran ritmo, nonostante qualche chiacchiera di troppo, e tensione adeguata.
In questo film che appare tanto dello scrittore di The road e Non è un paese per vecchi (nei personaggi, nell'assenza di senso e tantomeno di giustizia in un mondo in cui l'unica cosa tangibile e seria pare essere l'efferatezza della morte), quanto di Ridley Scott (nella scelta di luci, colori, montaggio, interni e abbigliamento il più possibile splendidi e raffinati da usare in opposizione a quel che si dice e succede), esiste un senso profondo di terrore che lo avvicina paradossalmente a territori con i quali non dovrebbe avere nulla a che vedere, ovvero quelli dell'horror.
Gabriele Niola su mymovies.it
In questa pressoché totale assenza di dramma (inteso come azione) il
regista e gli interpreti si perdono, e difficilmente poteva essere
altrimenti. L’unica a uscirne bene è una Cameron Diaz che finalmente
gioca col tempo che passa e con la sua aggressività nascosta. E’ lei
l’unica nota felice di un lungometraggio che per il resto risulta piatto
e paludoso.
Adriano Ercolani su cinematografo.it
The Counselor è un tragico, elegante, amarissimo spaccato di una parte
di mondo ma soprattutto di umanità su cui preferiamo troppo agevolmente
soprassedere. La visione di McCarthy è cruda, durissima, per certi
aspetti sproporzionata ma questo non sposta di una virgola la realtà dei
fatti, perché come dice la tremenda Malkina, accusata in uno dei primi
dialoghi del film di essere troppo fredda: «la verità non ha temperatura».
Antonio Maria Abate su cineblog.it
Ridley Scott dimostra di essere entrato in sintonia con il mood di
Cormac McCarthy e ci regala alcune scene incisive, ma non ha la forza
necessaria per intervenire sui problemi dello script. Il risultato è che
il film risulta ripiegato su stesso e incapace di spiccare il volo,
innamorato più della sua atmosfera che del suo contenuto.
Valentina D'Amico su movieplayer.it
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