Tutto sua madre: recensioni da stampa e web

tutto sua madre, recensioni

Rassegna stampa "Tutto sua madre", recensioni da stampa e web della commedia francese di e con Guillaume Gallienne...


TUTTO SUA MADRE
Commedia - Francia 2013
di Guillaume Gallienne con Guillaume Gallienne, Andrè Marcon, Francoise Fabian

Guillaume, fin da bambino, viene considerato da tutti diverso da com’è: "Il primo ricordo che ho di mia madre risale a quando avevo circa cinque anni. Chiamò me e i miei fratelli per cena e disse “Ragazzi e Guillaume, a tavola!”. L’ultima volta che le ho parlato al telefono, mi ha detto “Ti abbraccio, mia cara”. È chiaro da queste due frasi che ci sia un malinteso con tutti e soprattutto con sua madre che dura circa trent’anni, finché incontra quella che diventerà la seconda donna più importante della sua vita.


Il film è con ogni evidenza, conclamata e rivendicata, l'adattamento di una pièce, che ha incontrato grande successo. In palcoscenico Guillaume forniva una prova di estremo virtuosismo indossando tutti i ruoli, nel film si limita ai due principali: se stesso e la madre. Almodovariano, senza la stessa allegra sfacciataggine. Con un occhio, dichiarato dall'autore, al grande riferimento di Billy Wilder. Tutto molto interessante, molto ammirevole, tuttavia il risultato non è così emozionante, appassionante, coinvolgente come si vorrebbe.
Paolo D'Agostini su La Repubblica

Il film scritto, diretto e interpretato da Guillame Gallienne è una spiritosa variazione sul coming out. Originale storia di un adolescente che pare gay (si traveste da Sissi) e invece alla fine si dichiara etero.
Maurizio Porro su Il Corriere della Sera

Non sempre ben controllata nei suoi slittamenti fra realtà e fantasia, e a tratti un po’ narcisistica, la commedia ha tuttavia un’indubbia originalità e suggerisce in Gallienne un talento da tener d’occhio.
Alessandra Levantesi su La Stampa

Tutto sua madre oltre che divertente e sociologicamente interessante, è anche amabilmente cinefilo: un mix nel quale i francesi sono maestri.
Alberto Crespi su L'Unità 

   
La difficoltà di mantenere l'equilibro tra l'ironia e la profonda riflessione sui danni di una presenza materna ingombrante nonché di un condizionamento famigliare violento quanto inconsapevole, fanno di questo film un piccolo miracolo di scrittura e recitazione: troppo facile visto il tema delicato sarebbe stato scivolare nel macchiettistico, nel superficiale o nello scontato. 
Alessandro Antinori su movieplayer.it

Sottile e raffinato eppure sfrontato e senza peli sulla lingua, il film procede in un crescendo di situazioni comiche e talvolta esilaranti. Una pellicola diversa e originale, che riesce a toccare il delicato tema dell’identità sessuale con una grazia incomparabile, come solo in terra d'Oltralpe sanno fare. 
Elena Bartoni su voto10.it

Non politically correct con i tempi che corrono, ma esistenzialmente – e vitalmente – ineccepibile, con una sceneggiatura di derivazione teatrale che non ne sbaglia una, e frulla Wes Anderson e Ferreri, nonché Almodovar e tanti altri con il sorriso sulle labbra, la mente e il cuore. Applausi, e tanti, per Galienne, attore metamorfico, spirito libero e confessore confesso: una tavola imbandita di verità.
Federico Pontiggia su cinematografo.it

Che la forza del film sia nel suo carattere autobiografico o meno, si assiste, in questa spassosa rilettura del classico romanzo di formazione, allo scardinamento di tanti clichè del costume sessuale occidentale e del modo di affrontarlo al cinema: una realtà che premia Gallienne come artista, oltre che come buon analista di se stesso. 
Elisa Lorenzini su cinema4stelle.it

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