E' morto per overdose (sembra) Philip Seymour Hoffman, un attore di peso in tutti i sensi: da Magnolia a Truman Capote passando per Il Grande Lebowski

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Evento triste (e non tanto per dire) la perdita per il cinema, non solo americano, di Philip Seymour Hoffman. Alle 11.15 di mattina, ora Usa, la telefonata alla polizia da parte dello sceneggiatore David Katz con cui lavorava a un suo film da regista. Sembra che la morte dell'attore, 46 anni, sia dovuta ad overdose da eroina e che l'attore sia stato trovato con un ago nel braccio (come twitta il giornalista Jon Williams)....Un camaleonte del cinema che ha dato luce a personaggi straordinari in pellicole di grandi autori del cinema americano. L'attore di ruoli piccoli, marginali, cattivi e antipatici che si è fatto strada a Hollywood e ha conquistato la critica, il pubblico e i registi che lo chiamavano per tratteggiare ruoli difficili, magari secondari, ma estremamente interessanti. Dalla sua partecipazione ne "Il Grande Lebowski" dei fratelli Coen a un film piccolo e indipendente che ha scoperto il talento di Paul Thomas Anderson come "Magnolia" (ha lavorato con lo stesso Anderson anche in "Boogie Nights" e il recente "The Master") per arrivare all'Oscar con l'interpretazione di Truman Capote in "Truman Capote: a sangue freddo"...Lo abbiamo visto nelle sale italiane ultimamente in "Hunger Games - La ragazza di fuoco". Aveva girato un film come regista e ne aveva in preparazione un altro...



Nasce in una piccola cittadina dello Stato di New York (madre magistato e padre manager) e compare subito dopo la laurea nella serie tv "Law e Order". Da anni aveva problemi con la droga e cercava di disintossicarsi. L'esordio in un lungometraggio è nel 1991 con "Triple Bogey" e inizia nel 1996, crescono insieme, la sua collaborazione con Paul Thomas Anderson in "Sidney". Lavorerà con Anderson anche in "Boogie Night", "Magnolia", "Ubriaco d'amore" e il più recente "The Master" (ispirato alla saga Scientology di Ron Hubbard dove Hoffman interpretava proprio un affabulatore settario simile al personaggio di Hubbard).


Nel 2007 lavora in "Onora il padre e la madre", ultimo film di Sidney Lumet, dove due fratelli (lui e Ethan Hawke) organizzano una rapina nella gioielleria dei propri genitori dagli esiti drammatici.


Nel 2009 è un pirata-radio negli anni '60 a bordo di una nave. "I love radio rock" di Richard Curtis è una commedia esilarante piena zeppa di riferimenti musicali e culturali dell'epoca con un gruppo di dj che si ostina, nonostante i divieti, a mandare da una nave nel Mar del Nord musica rock 24 ore al giorno.


Nel 2011 è nel film di George Clooney "Le Idi di marzo", squalo senza scrupoli della comunicazione nella campagna delle primarie democratiche negli Usa. Nel 2008 duetta con Meryl Streep ne "Il dubbio", suora rigida e superba e prete rilassato e lascivo che si guardano in cagnesco tutto il tempo.

E' del 2006 il film che gli fa vincere l'Oscar come miglior attore protagonista. Bennett Miller lo vuole per il suo "Truman Capote: a sangue freddo". Non è solo un film sulla biografia del famoso scrittore omosessuale Truman Capote ma, soprattutto la nascita tormentata del suo romanzo più letto e, soprattutto, l'inizio del genere romanzo-verità.

A fine novembre lo abbiamo visto sul grande schermo italiano in "Hunger Games - La ragazza di fuoco". Pochi sanno che ha girato anche un film da regista, poco conosciuto ma, molto apprezzato, dal titolo "Jack Goes Boating" e ne stava preparando un altro: Ezekiel Moss, ambientato nel periodo della Grande Depressione e scritto da Keith Bunin. Per i ruoli dei protagonisti adulti ha scelto due colleghi di alto livello come Jake Gyllenhaal e Amy Adams, da poco candidata per la quinta volta all'Oscar e con la quale ha lavorato in The Master.



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