"Lei" è al cinema, le recensioni di una "donna" che ha incantato tutti

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Rassegna stampa di "Lei", recensioni stampa e web del nuovo film di Mr Spike Jonze che non ha vinto l'Oscar (ha vinto, però, quello per la migliore sceneggiatura) ma ha incantato tutti. A leggere la trama a non tanti, in realtà, verrebbe la voglia di vederlo (ma come l'amore con un pc?), ma a leggere i commenti di chi l'ha visto, di critici e giornali sembra essere di fronte a un piccolo gioiello cinematografico che parla di esistenza umana, di rapporti, denuncia sociale. Non tocca che vederlo ma, di seguito, potete già farvi un'idea sul film con le recensioni di stampa e dei siti web della pellicola. Fatevi sapere la vostra.


LEI
Drammatico, Commedia, Sentimentale, Esistenziale - Usa 2013 - Di Spike Jonze con Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson (in Italia Micaela Ramazzotti), Amy Adams
Los Angeles, in un futuro non troppo lontano. Theodore, un ragazzo solitario dal cuore spezzato che si guadagna da vivere scrivendo lettere "personali" per gli altri, acquista un sistema informatico di nuova generazione progettato per soddisfare tutte le esigenze dell'utente. Il nome della voce del sistema operativo è Samantha, che si dimostra sensibile, profonda e divertente. Il rapporto di Theodore e Samantha crescerà e l'amicizia si trasformerà in amore ma...


Il nuovo film di Spike Jonze racconta una storia d'amore in un futuro vicino, tra un uomo fragile e un oggetto più maneggevole di una donna vera. Theodore (Joaquin Phoenix) sta subendo un doloroso divorzio imposto dalla moglie, quando Internet gli fa conoscere l'OS Samantha, che con la sua intelligenza, artificiale eppure umanissima, invade il gelo della sua vita dominata dalla depressione e dal vuoto.
Natalia Aspesi su La Repubblica

Sulla base di un'idea che potrebbe sembrare scontata vista l'esistenza di «Siri», Jonze intreccia un'incantevole commedia sentimentale e una riflessione non banale sull'essenza di noi stessi. Premio per la migliore sceneggiatura, è anche un film in ogni senso all'altezza dei magnifici cinque in gara per l’Oscar quest'anno: eccellenti regia, fotografia, scenografia, colonna sonora; disarmante, sommessa poetica l’interpretazione di Joaquin Phoenix; deliziosa l'amica del cuore Amy Adams; sexy e accattivante la «voce» Samantha, nell'originale Scarlett Johansson, e nella versione italiana Micaela Ramazzotti. 
Alessandra Levantesi su La Stampa

Her di Spike Jonze, riesce, nel bene e nel male, forzatamente o meno, a svolgere questo dipositivo, a fare dell’assenza (ben più forte presenza) il centro di una riflessione tutt'altro che banale perché non limitata alle questioni dell’amore (…) Jonze ha dimostrato di essere sufficientemente "metafisico".
Dario Zonta su L'Unità

Ha vinto il Premio Oscar per la sceneggiatura, minimo sindacale per uno dei film più interessanti e accattivanti degli ultimi anni (…) La rappresentazione che Jonze fa delle relazioni umane fa riflettere. Certo, si può obiettare che lo scenario è assurdo. Pensate, però, a come comunicava la nostra società, pochi decenni fa.
Maurizio Acerbi su Il Giornale

E' un'esplorazione, un lavoro di denuncia sociale di livello molto alto, anche se un po' vecchiotto nel prefinale e con un finale piuttosto convenzionale rispetto a tutto ciò che è avvenuto prima.
Todd McCarthy su Hollywood Reporter


Il risultato è che vedendo Her si ha l'impressione che solo in questa maniera sia possibile operare quell'indagine sull'attualità, tipica delle forme d'arte non ancora morte, quella che consente di scovare quali siano le pieghe in cui poter trovare il sentimentalismo oggi. 
Gabriele Niola su mymovies.it

“Non sapeva come gestirmi e adesso è innamorato del suo laptop”, dice l’ex moglie Rooney Mara: dove finisce l’amore e dove inizia la comodità di un rapporto che, sulla carta, si può vivere nel modo e nei tempi a noi più congeniali? Ma soprattutto, è possibile riconquistare la nostra umanità grazie alla tecnologia? Spike Jonze ci risponde con un altro paio di sorprese, intervallate dalla splendida The Moon Song di Karen O. Come fare per smettere di sorprenderci di fronte a Joaquin Phoenix, invece, non lo scopriremo mai: Her ci ricorda anche questo.
Valerio Sammarco su cinematografo.it

Ecco, finalmente, un film che, lontano da ogni forma di banalità, eccessiva laboriosità o logorrea, grazie alla grande sensibilità filmica del suo ideatore, è perfettamente consapevole di cosa raccontare (una storia che parla al cuore del pubblico), con chi raccontarlo (attori perfetti nei loro ruoli e grandi interpreti, anche quando sono solo voci) e in che modo raccontarlo (una sceneggiatura praticamente impeccabile). 
David Di Benedetti su cinema4stelle.it

Ci si lamenta sempre che, quando si parla di sentimenti, ormai il cinema vada sempre a toccare gli stessi tasti e a raccontarli secondo i soliti cliché. Her invece finalmente cerca di raccontarci la solita storia in modo diverso, senza diventare per questo esagerato, irreale o sopra le righe e, anzi, toccando le corde più umane dello spettatore. Una regia impeccabile che si arricchisce grazie a una colonna sonora ben strutturata, una fotografia dall'impatto emotivo e le interpretazioni strepitose di Joaquin Phoenix e di Scarlett Johansson, che riesce a emozionare con la sua sola splendida voce.
Antonella Murolo su everyeye.it 

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