Judi Dench, nominata agli Oscar 2014 come attrice protagonista per "Philomena" di Stephen Frears, una vita a teatro con Shakespeare e l'Oscar al cinema per "Shakespeare in love"...ed ora...
Per molti Judi Dench, prima di "Philomena" e della sua candidatura agli Oscar, era una signora attempata aggraziata ma sconosciuta...Qualcuno forse la ricorderà nel film che l'ha resa più nota e che le ha dato l'Oscar come miglior attrice non protagonista, "Shakespeare in love", dove era tutta imparruccata nelle vesti della Regina Elisabetta alla fine del '500 in un tempo in cui giovani scrittori e teatranti, tra cui Shakespeare, si combattevano tra loro e insieme contro le leggi di censura dell'epoca.
La sua vita precedente a "Shakespeare in love", tranne poche pellicole, è tutta fatta di teatro: numerose stagioni passate nella Royal Shakespeare Company di Londra e da ricordare la Giulietta di Franco Zeffirelli (con cui lavora anche in "Un tè con Mussolini" del 1999). Pochi sanno, o l'hanno riconosciuta, dei suoi tre film 007: "Il mondo non basta" (2000), "La morte può attendere" (2003) e "Casinò Royale" (2006).
Venendo ai film più recenti magistrale, accanto a Cate Blanchett (altra candidata agli Oscar 2014), nel ruolo dell'acida ed ossessiva insegnante in pensione di "Diario di uno scandalo" (2006). E' nel cast di star tutto al femminile, tra cui Sophia Loren, di "Nine" (2010) di Rob Marshall e in "J.Edgar" (2012), al fianco di Leonardo DiCaprio (altro candidato Oscar 2014, clicca qui).
In "Philomena" (clicca qui per le recensioni) è una donna irlandese che è costretta ad
abbandonare il figlio nel momento in cui prende i voti. La donna, con
l'aiuto di un giornalista (Steve Coogan), va negli Usa dodici anni dopo per ritrovare il figlio abbandonato. Una storia vera che viene raccontata con controllo e misura (forse troppo) e dove il peso del film è sposato sulla interpretazione della Dench: "La
Dench, dimostra come la fede e il diabolico possano risiedere nella
stessa donna, ciò fa di Philomena un film memorabile." A Venezia 2013 Philomena vince il Mouse d'oro e il premio della sezione Queer Lion (film a tematica gay) per il peso dato a temi come l'omosessualità, l'aids e l'omofobia.
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