Rassegna stampa "Snowpiercer": recensioni

snowpiercer-recensioni

Rassegna stampa "Snowpiercer", recensioni da stampa e web sullo sci-fi apocalittico di John Bong-ho con Tilda Swinton e Chris Evans...


Fantascienza - Usa 2013 - Di John Bong-ho con Tilda Swinton, Chris Evans, John Hurt
Siamo in una nuova Era Glaciale. Sulla Terra non c'è più vita causa un esperimento fallito per fermare il riscaldamento globale. Gli esseri umani sopravvissuti sono, così, costretti a vivere su un treno che non si ferma mai grazie a un moto perpetuo ma la situazione a bordo è molto tesa. Anche sul treno come nella società reale si sono ricreati gruppi e classi sociali: ci sono vagoni di serie A e vagoni, in coda, di serie B che somigliano a quartieri infimi di periferia. La situazione non durerà perchè un gruppo di ribelli, comandato da Chris Evans, deciderà di smantellare questo sistema classista e non discriminante. Tilda Swinton, invece, interpreta una sadica e crudele portavoce dei valori del creatore del treno Snowpiercer.


Snowpiercer è un blockbuster di nuova generazione, rispettoso e insieme trasgressivo dei codici di genere, spettacolare e profondamente pessimista. Lo stile virtuosistico di Bong Joon ho non si mette puramente al servizio della storia da narrare, ma procede per scarti di tono e di registro, alternando scene tragiche con aperture di grottesco e perfino di comico burlesco. Altrettanto atipico è il robusto cast, dove si trovano riuniti Chris Evans (senza il costume di Capitan America), Jamie Bell (Le avventure di Tintin), Ed Harris nella parte del cinico Wilford e un’irriconoscibile Tilda Swinton in quella di Mason, la sua diabolica collaboratrice, John Hurt e il coreano Song Kang-ho, l’attore-feticcio del regista. 
Roberto Nepoti su La Repubblica

Suggestiva la scenografia ritagliata sui disegni del fumetto, bel lavoro di regia di Joon-ho, abile sia a movimentare le claustrofobiche scene d’azione in interni; sia a mantenere viva la tensione di un treno in corsa verso il nulla, che assomiglia tanto alla nostra società.
Alessandra Levantesi su La Stampa

Bong Joon-Ho già regista di “cult” come The Host, impasta gli echi e i riferimenti più disparati in uno stile personalissimo che fonde affilate scene d’azione a lampi di feroce humour noir senza mai perdere di vista la forza metaforica del racconto. Una vera sorpresa. E una speranza: se non per il mondo, per il cinema.
Fabio Ferzetti su Il Messaggero

Un enormemente ambizioso, impatto visivo e ricca di soddisfazioni epico futuristico dal geniale regista di genere coreano Bong Joon-ho.
Scott Foundas su Variety 


La regia di Bong è elegante e adrenalinica, capace di fare delle ambientazioni claustrofobiche un cavallo di battaglia invece di un limite. Ottime sono scenografie e costumi, e le interpretazioni di un cast che spazia dal supereroe Chris Evans al Song Kang-ho di tanti film di Park Chan-Wook (qui produttore), passando per Tilda Swinton, John Hurt, Jamie Bell, Ed Harris, Alison Pill e tanti altri, sono tutte funzionali e riuscite.
Federico Gironi su comingsoon.it

Giocattolone steampunk carico di rimandi intertestuali, allusioni bibliche, reminiscenze mitiche, Snowpiercer è uno dei film di fantascienza più ambiziosi degli ultimi anni, in cui ingranaggi filosofici e bulloni narrativi s’incastrano alla perfezione, offrendoci un intrigante e spassosa carrozza-mondo, con vista apocalisse. Delizia per cinefili (la macchina è il cinema, ça va sans dire), dispositivo da smontare e rimontare, visione dopo visione.
Gianluca Arnone su cinematografo.it

"Snowpiercer" è una sorprendente e lucida riflessione sull'inesorabile decadenza e debolezza del genere umano, ma presenta, in alcuni punti, alcuni cali di ritmo e scivoloni di sceneggiatura che ne minano la credibilità narrativa e il coinvolgimento dello spettatore (sacrificato a favore dei significanti metaforici di cui si parlava) e che, malgrado la narrazione concitata, non lasciano molto spazio all'immedesimazione.
David Di Benedetti su cinema4stelle.it

Raramente azione e metafora sono riuscire a convivere in un contenitore artistico con tanto rigore ed efficacia. Un film ambiziosissimo - e come tale a suo modo imperfetto - che riesce a fondere storie individuali e destino collettivo grazie a scelte narrative originali, confondendo lo spettatore e portandolo alla graduale accettazione di una gestione del ritmo narrativo insolita e avvolgente.
Flavia D'Angelo su cinemadelsilenzio.it

Nessun commento:

Posta un commento