Rassegna stampa "Il superstite", recensioni da stampa e web

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Rassegna stampa "Il superstite", recensioni da stampa e web sull'opera prima dello scozzese Paul Wright presentato a Cannes 2013 nella Settimana della Critica...


IL SUPERSTITE
Drammatico - Gb 2013 - Di Paul Wright con George MacKay
Aaron, un giovane disadattato che vive in una remota comunità scozzese, è l'unico sopravvissuto di uno strano incidente di pesca che è costato la vita a cinque uomini, tra cui suo fratello maggiore. Incitato dalla superstizione locale, il villaggio incolpa Aaron per questa tragedia, facendo di lui un emarginato tra la sua stessa gente. Rifiutando fermamente di credere che suo fratello è morto, e accecato da dolore, follia e magia, Aaron esce in mare aperto per ritrovarlo.


La dimensione allucinata del racconto si intreccia a parentesi realistiche (cosa è davvero accaduto, che persona è davvero Aaron, e che persona era davvero suo fratello? Avranno davvero tutti i torti i rozzi marinai del luogo?) ma l'interessante prova di stile soffoca le potenzialità di coinvolgimento. Il doppiaggio non aiuta. 
Paolo D'Agostini su La Repubblica

MacKay è speciale ma che fosse bravo lo sapevamo sin dai tempi di Ragazzi miei accanto a Clive Owen. Tutto il film si poggia sulle sue giovani spalle di protagonista sempre più ambiguo. Candidato agli Oscar inglesi (Bafta) come miglior esordio. Prendiamo nota. 
Francesco Alò su Il Messaggero

Film girato con semplicità di mezzi, ma emotivamente teso. Qualche lentezza di troppo e una recitazione non sempre all'altezza, per una pellicola spiazzante. 
Maurizio Acerbi su Il Giornale

Onirico e visionario, Il superstite è un film di atmosfere che gioca sui dettagli, sulla sovrapposizione di formati e sonori. Che riesce ad intrecciare il dramma personale con quello collettivo, riuscendo quasi costantemente a reggere la tensione emotiva del racconto. Una riflessione drammatica sul senso di colpa, i pregiudizi, il dolore, il lutto, ma anche sulla possibilità di arrivare anche all'impossibile se la volontà non cede. Un doloroso passaggio dalla linea dall'adolescenza all'età adulta.
Gabriella Gallozzi su L'Unità

La favola nera del mostro marino che inghiotte i bambini e terrorizza la città non è dunque che l'aspetto più superficiale del meccanismo narrativo, declinato in forma di ossessione. E se non sempre l'estrema semplicità e linearità dello svolgimento riescono a coinvolgere del tutto, l'immagine finale ripaga di tutto ciò che è mancato prima, svelando in pochi secondi, e senza bisogno di commento, lo iato su cui si fonda Il Superstite , tra chi vive l'immaginario fino alle estreme conseguenze e chi sta soltanto a guardare. 
Marianna Cappi su mymovies.it

Wright, sapientemente, non spiega le radici della sottile follia di Aaron, né si sofferma sulle circostanze dell’incidente o sulle ragioni per le quali questa piccola, rustica comunità di pescatori delle lande scozzesi si mostri così diffidente ed ostile nei confronti del ragazzo. Una indefinitezza che lascia ampio spazio alla nostra possibilità di interpretazione, e che a conti fatti risulta uno dei principali motivi di fascino di una pellicola spiazzante e non facilmente catalogabile, in grado di scivolare dall’introspezione psicologica ai toni allucinati di un horror in cui la pazzia prende corpo all’improvviso davanti ai nostri occhi.
Stefano Lo Verme su everyeye.it

Ennesima opera prima totalmente zavorrata dall'esigenza di autorialità a discapito della fluidità e della coerenza. In questo caso ricorre anche l'aggravante di una sceneggiatura che, nelle sue ambizioni, si appoggia in tutto a espedienti elementari. Si salva solo la buona interpretazione di MacKay.
Flavia D'Angelo su cinemadelsilenzio.it

Mito, psiche e morte nel promettente esordio di Paul Wright. Sommesso come un requiem e disturbante come una storia di fantasmi, Il superstite radiografa una lacerante elaborazione del lutto attraverso i tòpoi di una favola per adulti. Notevoli gli interpreti (a iniziare dal giovane George Mackay) e impressionanti i cieli plumbei fotografati da Kracun. Questo superstite non passa invano.
Gianluca Arnone su cinematografo.it

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