Rassegna stampa "Mister Morgan", recensioni da stampa e web del film con Michael Caine, vedovo e pensionato americano a Parigi, tratto da un romanzo di Francois Dorner...
MISTER MORGAN
Commedia - Francia 2013 - Di Sandra Nettelbeck con Michael Caine
Sullo
sfondo di una Parigi dalle atmosfere e dai colori autentici,
lontana dagli stereotipi cinematografici, il film racconta la vita del
Signor Morgan, ancorata al ricordo della moglie defunta e cadenzata
dalla solitudine, fino all’incontro, del tutto casuale e inaspettato,
con Pauline (Clémence Poésy). Conquistato dalla vitalità disarmante e
dal tenace ottimismo della giovane donna, il professore di filosofia in
pensione ritroverà la gioia di vivere.
Coproduzione internazionale diretta da una regista tedesca, tratta dal romanzo di una scrittrice francese e ambientata a Parigi, un po' dramma un po' commedia: e, tanto per non negarsi nulla, un film che gemella i temi ricorrenti dell’amore senile e della "voglia di ricominciare". Se non ci fosse la "old familiar face" di Michael Caine ci si potrebbe tranquillamente astenere dalla visione. Lui però ci mette una buona dose di eleganza e di humour, quanto basta per rendere plausibile la visita. Se solo non intrattenesse quelle conversazioni con la moglie defunta, che crede di vedere ovunque…
Roberto Nepoti su La Repubblica
Michael Caine dà anima e corpo al film che aggiunge al labirinto edipico primario altri temi secondari, non negandosi nulla nel bilancio melò dei sentimental in the mood cult di Minelli e Woody.
Maurizio Porro su Il Corriere della Sera
Un Michael Caine superlativo che riesce a far parlare l’anima del suo personaggio e a mostrare quanto devastante possa essere la depressione.
Maurizio Acerbi su Il Giornale
Un rapporto tenero fra due solitudini alla ricerca di una famiglia, sempre platonico, ma non per questo meno intenso, Mister Morgan si nutre del carisma di Caine, che illumina la scena con le sue esplosioni caratteriali alternate a momenti di disperazione piena di candore. Funziona l’alchimia con la Poésy, specie nella prima parte, la più convincente, mentre nel corso dell’ultima parte funziona meno per la tendenza a eccedere con la retorica facile e a causa di alcune forzature di sceneggiatura.
Mauro Donzelli su comingsoon.it
Rimangono delle ottime scene oniriche nelle quali Caine dialoga con la moglie morta (Francia, case ricche, due anziani che cercano la morte… no, non è Amour) ed un messaggio di eutanasia in netta contrapposizione con i nuovi legami che il film propone. Oltre alla noia anche l’incoerenza.
Andrea Baroni su 35mm.it
Dal romanzo La douceur assassine di Françoise Dorner, la tedesca Sandra Nettelbeck dirige Mister Morgan, un dramedy sul fine vita, sull’amore e varie eredità: cinema medio, architettura produttiva internazionale, il punto di forza sono loro, Sir Michael e Clemence, e la loro chimica, che dribbla il feuilleton non il romance pudico, ovvero paterno-filiale. Nulla per cui levarsi il cappello, ma è un film che noi italiani proprio non sappiamo/possiamo/vogliamo fare, e che alle anziane signore – accompagnatele - distenderà le rughe e i cattivi pensieri.
Federico Pontiggia su cinematografo.it
Mister Morgan è un film struggente sul mondo dei sentimenti che non mancherà in molti punti di emozionare lo spettatore. Se dovessimo però trovargli un difetto, e qualcuno aimè ce l'ha, in certi punti è un po' troppo stucchevole. Alcune situazioni sono prevedibili, come la liaison tra Pauline e Miles, inoltre si ha l'impressione che la regista Sandra Nettelbeck indugi troppo sulla lacrima facile, col risultato che appiattisce certi momenti di pathos che avrebbero potuto rendere di più.
G.Sciarra su cinema4stelle.it
Coproduzione internazionale diretta da una regista tedesca, tratta dal romanzo di una scrittrice francese e ambientata a Parigi, un po' dramma un po' commedia: e, tanto per non negarsi nulla, un film che gemella i temi ricorrenti dell’amore senile e della "voglia di ricominciare". Se non ci fosse la "old familiar face" di Michael Caine ci si potrebbe tranquillamente astenere dalla visione. Lui però ci mette una buona dose di eleganza e di humour, quanto basta per rendere plausibile la visita. Se solo non intrattenesse quelle conversazioni con la moglie defunta, che crede di vedere ovunque…
Roberto Nepoti su La Repubblica
Michael Caine dà anima e corpo al film che aggiunge al labirinto edipico primario altri temi secondari, non negandosi nulla nel bilancio melò dei sentimental in the mood cult di Minelli e Woody.
Maurizio Porro su Il Corriere della Sera
Un Michael Caine superlativo che riesce a far parlare l’anima del suo personaggio e a mostrare quanto devastante possa essere la depressione.
Maurizio Acerbi su Il Giornale
Un rapporto tenero fra due solitudini alla ricerca di una famiglia, sempre platonico, ma non per questo meno intenso, Mister Morgan si nutre del carisma di Caine, che illumina la scena con le sue esplosioni caratteriali alternate a momenti di disperazione piena di candore. Funziona l’alchimia con la Poésy, specie nella prima parte, la più convincente, mentre nel corso dell’ultima parte funziona meno per la tendenza a eccedere con la retorica facile e a causa di alcune forzature di sceneggiatura.
Mauro Donzelli su comingsoon.it
Rimangono delle ottime scene oniriche nelle quali Caine dialoga con la moglie morta (Francia, case ricche, due anziani che cercano la morte… no, non è Amour) ed un messaggio di eutanasia in netta contrapposizione con i nuovi legami che il film propone. Oltre alla noia anche l’incoerenza.
Andrea Baroni su 35mm.it
Dal romanzo La douceur assassine di Françoise Dorner, la tedesca Sandra Nettelbeck dirige Mister Morgan, un dramedy sul fine vita, sull’amore e varie eredità: cinema medio, architettura produttiva internazionale, il punto di forza sono loro, Sir Michael e Clemence, e la loro chimica, che dribbla il feuilleton non il romance pudico, ovvero paterno-filiale. Nulla per cui levarsi il cappello, ma è un film che noi italiani proprio non sappiamo/possiamo/vogliamo fare, e che alle anziane signore – accompagnatele - distenderà le rughe e i cattivi pensieri.
Federico Pontiggia su cinematografo.it
Mister Morgan è un film struggente sul mondo dei sentimenti che non mancherà in molti punti di emozionare lo spettatore. Se dovessimo però trovargli un difetto, e qualcuno aimè ce l'ha, in certi punti è un po' troppo stucchevole. Alcune situazioni sono prevedibili, come la liaison tra Pauline e Miles, inoltre si ha l'impressione che la regista Sandra Nettelbeck indugi troppo sulla lacrima facile, col risultato che appiattisce certi momenti di pathos che avrebbero potuto rendere di più.
G.Sciarra su cinema4stelle.it
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