Song'e Napule, recensioni stampa e web sull'esilarante thriller dei Manetti Bros

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I Manetti Bros fanno centro con un poliziesco/thriller/commedia nei vicoli di Napoli e si affidano a Giampaolo Morelli, già protagonista dell'Ispettore Coliandro ispirato a Carlo Lucarelli. Di seguito vediamo cosa ne pensano la critica e il web. Recensioni da stampa e web di "Song'e Napule".


SONG'E NAPULE
Commedia, Thriller, Poliziesco - Italia 2013 - Di Manetti Bros con G.Morelli, A.Roja
Napoli, oggi. Paco, diplomato al conservatorio, è un pianista di razza ma disoccupato. A Napoli si sente un pesce fuor d’acqua. Non riuscendo a trovare un lavoro che sia nelle sue corde, viene raccomandato al Questore Vitali. Presto, si ritrova agente della Polizia di Stato e, per la sua totale inettitudine, viene relegato a compiere servizio presso il deposito giudiziario. Un giorno si imbatte suo malgrado nel commissario Cammarota: uomo d’azione dai modi spicci, senza mezzi termini coinvolge Paco in una delicata operazione di polizia..


I Manetti Bros, Marco e Antonio, sembrano destinati a coronare con un successo finalmente rotondo - per il veramente godibile Song ' e Napule - una lunga militanza tra cinema popolare e di genere, risorse della tecnologia e relative economicità produttive, serialità, fumetto, musica (hanno realizzato molti videoclip). Una Napoli che non tace le sue magagne ma è osservata sotto una luce benevola, fa da scenario alle imprese di un giovane poliziotto per raccomandazione ma pianista per vocazione (Alessandro Roja, Dandi nel Romanzo criminale tv, ruolo che nel film era stato di Kim Rossi Stuart al quale somiglia) che s'infiltra nella band neomelodica di Lollo Love (Giampaolo Morelli) chiamata ad allietare le nozze della figlia di un boss, per usarla come cavallo di troia e compiere un clamoroso arresto.
Paolo D'Agostini su La Repubblica

Nel thriller-commedia dei Manetti Bros la Napoli delle contraddizioni insolubili, ma anche delle intuizioni geniali, vive finalmente la sua resurrezione. Non è pizza e mandolini come un tempo, ma nemmeno (solo) Gomorra, pistole e degrado. In "Song è Napule", applauditissimo all'ultimo festival di Roma, lo speciale frullato partenopeo fatto di passioni carnali e meschinità quotidiane, violenza bruta e coraggio inatteso, amore e scaramanzia, grande bellezza e grande bruttezza, viene servito al meglio, sul piatto d’argento del ritmo e dell’originalità.
Alessandra Levantesi su La Stampa

Spassosa, scoppiettante commedia alle naoletana degli spiritosi Manetti Bros (…) Una girandola di trovate tra i vicoli di una Napoli sconosciuta ai turisti. Peccato solo per quei venti minuti di troppo.
Massimo Bertarelli su Il Giornale

Dietro l’estetica da fumetto cult, i tagli di inquadratura coatti e il corteggiamento di certi codici televisivi, Song ‘e Napule mantiene fluidità e compattezza nonostante la durata non indifferente, forte di un cast affiatato e di una bella galleria di personaggi-macchietta interpretati da attori in vena di divertirsi. 
Marco Chiani su Il Fatto Quotidiano 


Pur nella sua confezione di prodotto di light entertainment, Song’e Napule ha la dignità di un film e non di un filmetto, in virtù di una sceneggiatura che non perde un colpo e di personagi secondari che beneficiano del talento di Peppe Servillo, Paolo Sassanelli e Carlo Buccirosso. I nostri occhi, però, sono tutti per Morelli e per Roja.
Carola Proto su comingsoon.it

Dopo l’horror (Paura) e la fantascienza (L’arrivo di Wang), i fratelli Marco e Antonio Manetti frullano musicarello e poliziesco, pop e popolare, commedia e parodia all’ombra del Vesuvio: Song’e Napule è roba loro, roba di genere, con un piede al cinema e l’altro in tv, affidata alla bontà degli attori e alla divertita clemenza del pubblico. Niente per cui spellarsi le mani, ma i nostrani Bros. si ostinano cocciuti e ilari a compensare il vuoto: dov’è finito il cinema di genere che tanto lustro ci diede? Citofonare casa Manetti, ore pasti.
Federico Pontiggia su cinematografo.it

Pur non facendo leva su una trama brillante e scadendo qualche volta in gag fin troppo tamarre, Song’e Napule svolge il proprio dovere narrativo e d’intrattenimento con una dignità stoica, riuscendo in più di un’occasione a far ridere di cuore chi è seduto in poltrona.
Erika Pomella su silenzioinsala.com

Sparatorie, camorra e inseguimenti ma anche risate, gag e sentimento in un poliziesco vintage concepito con 'anema e core' e con vitalità che racchiude i tumulti di un cinema che non si fa più e le infinite bellezze di una città che nessuno sa più raccontare. Baluardo dell'orgoglio cinefilo e insieme moderno compendio sul B-movie all'italiana, Song 'e Napule è il film che tutti gli appassionati di cinema di genere vorrebbero vedere, recitato benissimo da tutto il cast (Carlo Buccirosso, Paolo Sassanelli e Peppe Servillo la sanno non lunga ma lunghissima), ben scritto ma soprattutto diretto con piglio ed entusiasmo da due registi sottovalutati che meriterebbero ben altra considerazione. Senz'altro il miglior film di Marco e Antonio Manetti.
Luciana Morelli su movieplayer.it

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