Rassegna stampa "The German Doctor", recensioni e trailer sul film che racconta un altro pezzo della storia del criminale nazista che con i suoi esperimenti era alla ricerca della purezza della razza umana...
THE GERMAN DOCTOR
Drammatico - Argentina 2013 - Di Lucìa Puenzo con Alex Brendemühl, Natalia Oreiro, Diego Peretti
Il film inizia con l’incontro casuale tra Mengele, l’attore Alex
Brendemühl e una famiglia argentina. L’incontro risveglia nel medico e
membro delle SS l’ossessione per la purezza e la perfezione. La sua
attenzione si focalizza in particolare su una delle figlie, Lilith, una
ragazzina di 12 anni molto minuta per la sua età e sulla madre di lei
incinta di due gemelli. Il tempo trascorso con questa famiglia gli
permetterà di proseguire i suoi studi e la sperimentazione, effettuata
su centinaia di migliaia di detenuti ebrei e zingari, considerati
subumani, e in particolare sui gemelli e su persone affette da nanismo.
Questo, presentato l’anno scorso a Cannes e candidato all’Oscar per l’Argentina, è un dramma ispirato ad avvenimenti reali appassionante come un suspenser. Diversamente dalla maggior parte dei film basati su fatti storici, The German Doctor ha più strati di lettura. La regista argentina non si accontenta della cronaca dei fatti: continua la riflessione già portata avanti come scrittrice (il racconto da cui ha origine il film è suo) e cineasta sul costituirsi dell'identità sessuale e sociale di un individuo - nel caso la piccola Lilith - ma lo fa proiettando una storia privata sullo sfondo della Storia con la maiuscola..
Roberto Nepoti su La Repubblica
C’entra l’atmosfera dei luoghi, c’entra la levità di tocco di una regista che, per raccontare il Male, sceglie la strada obliqua di introdurci in quella dimensione infantile dove tutte le carte si confondono; e la figura di un mostro che si diletta di esperimenti sui corpi umani può assimilarsi a quella di un padre amoroso che lavora sui corpi inerti di bambole.
Alessandra Levantesi su La Stampa
Film di atmosfere rarefatte, di dialoghi essenziali e splendidi interpreti. Dove anche i cenni storici sono offerti senza didascalismi, ma con elegante dovizia di particolari, compreso il fondamentale ruolo che ha avuto il Vaticano nel far fuggire i criminali nazisti in Sudamerica. Sicuramente da vedere.
Gabriella Gallozzi su L'Unità
C’è il lato Lolita (affascinata dallo straniero, Lilith sembra quasi stuzzicarlo). Quello erotico morboso alla Bataille (il ginocchio ferito). E il lato “come potevano non sapere?” (…) E se non basta ecco i taccuini (fin troppo belli) di Mengele, ecco un agente segreto israeliano…Di che fare almeno tre film. Quando ne sarebbe bastato uno, ma coerente.
Fabio Ferzetti su Il Messaggero
The German Doctor - Wakolda sembra una favola nera dei fratelli
Grimm, ma l'orrore scaturisce dalla consapevolezza che un personaggio
come Mengele è davvero esistito e che mostri come lui si aggirano ancora
fra noi. Lucia Puenzo avanza anche una critica sottile al suo popolo
che ha accolto gli ex criminali nazisti senza porsi troppe domande,
spesso diventando complice della loro fuga dalla giustizia. E guarda
allo spettatore dicendo: Che cosa avreste fatto voi? Che cosa fareste,
se succedesse ancora?
Paola Casella su mymovies.it
Paola Casella su mymovies.it
Quando l’immondo obiettivo del dottore è ormai evidente, il gioco
mostra la corda e il copione perde mordente. Viene meno quella
dialettica arrabbiata e corrosiva che aveva caratterizzato XXY,
il suo primo film nel 1997. Anche la scelta e la direzione degli attori
non sembrano del tutto priva di errori. Il merito comunque resta:
quello di aprire uno squarcio di Storia certamente poco conosciuto e
raramente indagato.
Massimo Giraldi su cinematografo.it
Il risultato è un noiosissimo agglomerato di immagini che finisce per poggiare in maniera esclusiva sulle lodevoli prove degli attori, compiendo il grave errore di non fornire sufficienti spiegazioni relative allo storico passato criminale del protagonista.
Francesco Lomuscio su everyeye.it
Massimo Giraldi su cinematografo.it
Il risultato è un noiosissimo agglomerato di immagini che finisce per poggiare in maniera esclusiva sulle lodevoli prove degli attori, compiendo il grave errore di non fornire sufficienti spiegazioni relative allo storico passato criminale del protagonista.
Francesco Lomuscio su everyeye.it
Lucia Puenzo narra, con sguardo freddo ed estremamente distaccato, gli orrori del nazismo, il dramma di una famiglia, e la connivenza dei governi con i criminali di guerra passati (e presenti), coniugando alla perfezione la Storia che coinvolge l’umanità e la storia privata di una famiglia. Sceglie una lettura introspettiva della Storia, evidenziando omissioni, delitti e responsabilità.
Eva Lico su thevoiceover.it
Eva Lico su thevoiceover.it
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