CineStory, la storia del cinema - I Film: "Il carretto fantasma" (1921) di Victor Sjostrom. Per la scena madre di Shining Stanley Kubrick ha presto spunto da questo film (video).
Vuola la credenza popolare che chi muore in peccato la notte di San Silvestro sia condannato a guidare il carretto sul quale saranno caricate le anime dei defunti nel corso dell'anno. In un cimitero, nascosti tra le tombe, tre ubriachi pensano al loro amico Georges deceduto da un anno. Nell'attesa dei rintocchi della mezzanotte, il più facinoroso dei tre, David, apprende che Edit, una suora dell'Esercito della Salvezza, lo invoca per poter morire in pace, dopo averlo redento dal peccato. Egli rifiuterà l'estremo appello di colei che unica gli aveva
ripetutamente offerto soccorso e che gli aveva chiesto di render conto
in quell'ora della propria condotta esattamente un anno prima. Il gesto
disumano scatena le ire dei compagni di bevuta con i quali David si
intrattiene nel cimitero cittadino e qui scoppia una rissa nella quale il protagonista viene colpito a morte.
Il cinema è stato più volte luogo di sperimentazione linguistica e tecnica. Quando si gira "Korkarlen" (titolo originale de Il carretto fantasma) il cinematografo esiste da pochi anni ed è ancora tutto da inventare. La pellicola è ispirata al romanzo di Selma Lagerlof, autrice di un popolare romanzo pregno di moralismo protestante, e, rappresenta a forti tinte l'ossessione della morte e del peccato. Il regista cerca di gestire sorprese e rivelazioni attraverso contrasti luminosi esasperanti, angolazioni insolite e lunghe sovraimpressioni. Esercizio di cinema puro tra industria, spettacolo, arte e cultura: interessante esempio di simbiosi che accompagnerà il cinema per l'avvenire (non sempre direi).
Breve montaggio di una parte del film da cui si è ispirato Stanley Kubrick per una scena madre del suo Shining.
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