Altro week-end da dimenticare in sala e altro capito dei film di questo inverno, usciti in dvd, assolutamente da recuperare se non li avete visti. Se non hai visto la prima parte clicca qui, altrimenti continua a leggere.
STILL LIFE
John May (Eddie Marsan) è un impiegato del Comune
incaricato di trovare il parente più prossimo di coloro che sono morti
in solitudine. Opera
seconda di Uberto Pasolini che ha vinto il premio Orizzonti al Festival
di Venezia 2013. Morte e solitudine in una piccola storia tra il dramma
e commedia.
Ecco alcuni ingredienti che mi hanno convinto a vederlo da subito: il regista premio Oscar iraniano Asghar Farhadi per "Una separazione", nel cast Bèrènice Bejo ("The Artist") e Tahar Rahim ("Il profeta"). Detto questo la trama: un
thriller dove una donna iraniana che vive a Parigi sta per farsi una
nuova vita e sta per chiedere il divorzio dal marito che l'aveva
abbandonata insieme ai suoi due figli. L'ex marito, però, torna in
Francia dall'Iran e non sa che la donna ora ha un nuovo compagno più
giovane.
LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE
Non potevamo non inserire in questa rassegna l'esordio alla regia di Pif. Tutti, ma proprio tutti, si sono sperticati in lodi per un film che racchiude dolcezza, ironia, romanticismo, un Andreotti bambino e Totò Riina, visti attraverso gli occhi di Pif che abbiamo imparato a conocere per "Il Testimone". Io dico un film valido, di certo un pò di originalità nel marasma omologato del cinema italiano.
IL CAPITALE UMANO
Il racconto della provincia italiana e Paolo Virzi' riesce a farlo senza cadere nella trappola del "becerismo" locale (come se stesse filmando i film di frontiera americana). Film che ha fatto discutere ovviamente per lo sguardo cinico sul profondo "nord" produttivo e affarista. Decisamente uno, se non il solo, tra i migliori film italiani di questo inverno.
DALLAS BUYERS CLUB
LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE
Non potevamo non inserire in questa rassegna l'esordio alla regia di Pif. Tutti, ma proprio tutti, si sono sperticati in lodi per un film che racchiude dolcezza, ironia, romanticismo, un Andreotti bambino e Totò Riina, visti attraverso gli occhi di Pif che abbiamo imparato a conocere per "Il Testimone". Io dico un film valido, di certo un pò di originalità nel marasma omologato del cinema italiano.
IL CAPITALE UMANO
Il racconto della provincia italiana e Paolo Virzi' riesce a farlo senza cadere nella trappola del "becerismo" locale (come se stesse filmando i film di frontiera americana). Film che ha fatto discutere ovviamente per lo sguardo cinico sul profondo "nord" produttivo e affarista. Decisamente uno, se non il solo, tra i migliori film italiani di questo inverno.
DALLAS BUYERS CLUB
Altra prova di trasformazione di Matthew McConaughey (che vince l'Oscar) in una storia che ha il giusto mix di provincia americana, problemi sociali, sentimenti e ironia...film molto furbo ma altrettanto bello. Ispirato alla storia vera di un classico uomo del Texas, Ron Woodroof (Matthew McConaughey), a cui viene diagnosticato l'aids
(e di conseguenza per le conoscenze dell'epoca la morte). L'uomo non si
arrende e segue un corso di medicina alternativa dove conosce un transessuale, Rayon
(Jared Leto)
che insieme alla dottoressa Eve Sack, lo aiuterà a rimanere in vita per
anni contro tutti i pronostici grazie a cure contestate e illegali.
Il racconto della bolla finanziaria che ha ridotto l'America, e non solo, come sappiamo. Martin Scorsese si fa produrre da Leonardo Di Caprio (che ne è anche protagonista) e la pellicola diventa un calderone dove entra di tutto ma con ritmo, colori e musica che ti rapiscono.
Immaginifico e dissacrante sono gli aggettivi giusti per descrivere il lavoro di Wes Anderson. Nel cast: Bill
Murray, Willem Dafoe, Ralph Fiennes, Jeff Goldblum, Edward Norton,
Adrien Brody, Harvey Keitel, Tilda Swinton, Jude Law,
Owen Wilson, Saoirse Ronan, Léa Seydoux. Se ve lo siete persi è il caso di recuperarlo.
12 ANNI SCHIAVO
A chiudere la nostra rassegna di film da recuperare l'Oscar 2014. Non il migliore di un grande talento, Steve McQueen, ma che per il tema e i protagonisti non poteva non raccogliere tutto il consenso che ha avuto.
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