La nostra guida al cinema del week-end, critica (stampa) serie e semi-seria delle nuove uscite al cinema dall'8 ottobre. Partiamo col dire che mi vengono i brividi solo a pensare ai risultati del box office (l'altra settimana Fratelli Unici ha battuto Sin City) perchè una faccia come questa sopra potrebbe vincere su i pochi film interessanti in uscita questa settimana. Tanta roba da Festival di Venezia e Cannes questo week-end, parecchie dormite in sala e qualche cosa da vedere, oltre all'azione "stantia" di Denzel Washington e ai super-inflazionati fantasy apocalittici come "Maze Runner".
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Partiamo col dire che nn sembra malvagio dal trailer....ma di ragazzini dispersi in scenari post-apocalittici dal gusto super-fantasy per quest anno vorremmo anche finirla qui. Sono appassionato del genere ma non si può da Hunger Games passare a Divergent poi a The Giver poi a Snowpiercer ....etc etc
Qualche assurdità di sceneggiatura (…) non inficia la buona impressione di una storia che mischiando videogame a formazione (si diventa adulti facendo scelte coraggiose), suspense a enigmi, ti fa venir voglia di andare a vedere anche il secondo film.
Maurizio Acerbi su Il Giornale
Qualche assurdità di sceneggiatura (…) non inficia la buona impressione di una storia che mischiando videogame a formazione (si diventa adulti facendo scelte coraggiose), suspense a enigmi, ti fa venir voglia di andare a vedere anche il secondo film.
Maurizio Acerbi su Il Giornale
Beh per chi ama le atmosfere da provincia cupa americana e la faccia da nonsense di Nicolas Cage il pranzo è servito. Io le adoro le storie da provincia americana maledetta, un po' meno la faccia di Nicolas Cage.
Trasferendo l’azione dal Mississippi al Texas rurale, il regista David Gordon Green gioca a tinte plumbee su un registro di miserabilità così insistito da risultare fasullo, però Nicolas Cage, in una delle sue migliori prove, è convincente, cosicché quasi ci si dimentica che quel suo personaggio di perdente dal cuore buono l’abbiamo già visto troppe volte.
Alessandra Levantesi su La Stampa
Trasferendo l’azione dal Mississippi al Texas rurale, il regista David Gordon Green gioca a tinte plumbee su un registro di miserabilità così insistito da risultare fasullo, però Nicolas Cage, in una delle sue migliori prove, è convincente, cosicché quasi ci si dimentica che quel suo personaggio di perdente dal cuore buono l’abbiamo già visto troppe volte.
Alessandra Levantesi su La Stampa
Sembra un film "antico" nel senso negativo del termine ma puo' riservare qualche sorpresa come l'ha riservo' a suo tempo "Il talento di Mr Ripley" (tra l'altro entrambi romanzi della stessa autrice). Poi le storie a tre nn dovrebbero essere noiose se i protagonisti sono Kirsten Duns, Viggo Mortensen e Oscar Isaac.
On the road mediterraneo, il giallo si fa apprezzare proprio perché è old styl, con qualche sorpresa a mezzo servizio e un certo tasso di turbamento dei sensi.
Maurizio Porro su Il Corriere della sera
On the road mediterraneo, il giallo si fa apprezzare proprio perché è old styl, con qualche sorpresa a mezzo servizio e un certo tasso di turbamento dei sensi.
Maurizio Porro su Il Corriere della sera
Denzel Washington è il vendicatore. Il pur buon Denzel nella solita storia dell'ex agente Cia che si risveglia dal torpore e torna in azione per una donna.
E’ un fumettone con supereroe travestito da Thriller metropolitano. La prima parte è magnetica per la splendida fotografia del nostro Mario Fiore, per la regia contemplativa di Fuqua e il misterioso carisma di un grande Washington.
Francesca Alo' su Il Messaggero
E’ un fumettone con supereroe travestito da Thriller metropolitano. La prima parte è magnetica per la splendida fotografia del nostro Mario Fiore, per la regia contemplativa di Fuqua e il misterioso carisma di un grande Washington.
Francesca Alo' su Il Messaggero
Helen Mirrer (The Queen) in una commedia culinaria che potrebbe essere stata benissimamente scritta e ideata da un italiano. Anzi, sicuramente già fatta anche in Italia.
Piatto alquanto insipido, che si avvia benino ma prima della metà comincia a sgonfiare e a ripetersi. Piuttosto riscaldata anche la metafora delle culture che s’integrano attraverso la cucina; mentre il food-movie inclina verso la commedia sentimentale, ma raccontando un amore povero di sensualità. Attori come Helen Mirren e Om Puri meritano miglior impiego.
Roberto Nepoti su La Repubblica
Piatto alquanto insipido, che si avvia benino ma prima della metà comincia a sgonfiare e a ripetersi. Piuttosto riscaldata anche la metafora delle culture che s’integrano attraverso la cucina; mentre il food-movie inclina verso la commedia sentimentale, ma raccontando un amore povero di sensualità. Attori come Helen Mirren e Om Puri meritano miglior impiego.
Roberto Nepoti su La Repubblica
Palma d'oro a Cannes per il film del turco Nuri Bilge Ceylan. Per chi non ha amato il silenzio di "C'era una volta in Anatolia" (e la sua lentezza) e per chi nn ama film d'atmosfera penso che, stavolta, Ceylan vi stupirà. Quindi nn abbiate pregiudizi: si può anche non dormire se trovate un sala dove vederlo.
Chi crede che la lunga durata si identifichi col ritmo martellante delle serie tv, giri al largo. Ma chi a un film chiede ancora la densità e la complessità di un romanzo, non se lo lasci sfuggire.
Fabio Ferzetti su Il Messaggero
Chi crede che la lunga durata si identifichi col ritmo martellante delle serie tv, giri al largo. Ma chi a un film chiede ancora la densità e la complessità di un romanzo, non se lo lasci sfuggire.
Fabio Ferzetti su Il Messaggero
Il tema e l'ambientazione è sempre di sicuro interesse: la scuola (non la buona scuola di Renzi, la scuola quella vera). Sicuramente uno dei film più interessanti del week-end che ci deve arrivare dalla Slovenia.
La sua forza sta nell'assumere diversi punti di vista, mostrando anche le ragioni di un insegnante severo perché prende il suo compito molto seriamente. Così che il vero colpevole diventa il sistema educativo (non solo) sloveno, proiezione di una società dove permissivismo fa rima con indifferenza, generando effetti depressivi sui giovani.
Roberto Nepoti su La Repubblica
La sua forza sta nell'assumere diversi punti di vista, mostrando anche le ragioni di un insegnante severo perché prende il suo compito molto seriamente. Così che il vero colpevole diventa il sistema educativo (non solo) sloveno, proiezione di una società dove permissivismo fa rima con indifferenza, generando effetti depressivi sui giovani.
Roberto Nepoti su La Repubblica
Presentato nella sezione Orizzonti di Venezia 2014, finanziato con il sistema crowffunding, parla di palestinesi che da Lampedusa tentano di raggiungere la Svezia con un finto matrimonio. Tutte cose molto belle per un documentario-film che promette...sbadigli?
Dallo schermo si sprigiona, contagiosa, l’euforia di persone vere che fanno cose speciali, normali super-eroi che hanno capito quanto è importante darsi una mano.
Fulvio Caprara su La Stampa
Dallo schermo si sprigiona, contagiosa, l’euforia di persone vere che fanno cose speciali, normali super-eroi che hanno capito quanto è importante darsi una mano.
Fulvio Caprara su La Stampa
Storia di cronaca, quella di Novi Ligure, già troppo maciullata all'epoca per essere ridestata adesso in una pellicola italiana da un regista esordiente. Ma non si sa mai.
Un prodotto italiano convincente, con un cast perfettamente nella parte.
Maurizio Acerbi su Il Giornale
Un prodotto italiano convincente, con un cast perfettamente nella parte.
Maurizio Acerbi su Il Giornale
Sarà anche tutto molto bello...ma io vedo...anzi non vedo.
Tutto abbastanza mediocre, soporifero e stucchevole /anche il colpo di scena finale)
Francesco Alo' su Il Messaggero
Tutto abbastanza mediocre, soporifero e stucchevole /anche il colpo di scena finale)
Francesco Alo' su Il Messaggero
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