La
nostra guida al cinema del week-end, critica (stampa) serie e
semi-seria delle nuove uscite al cinema dal 16 ottobre 2014. Esplosione di uscite e di generi questo week-end, si potrebbe dire un milione di modi di fare cinema e (da copertina) di fare western. Si passa dai biopic ai documentari, dal classico modo francese di fare commedia a quello partenopeo, la tipica provincia americana e sentimenti all'ombra della grande Mela.
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UN MILIONE DI MODI PER MORIRE NEL WEST
Il film è di Seth McFarlan che ringrazio per avre creato I Griffin...una delle famiglie piu' politicamente scorrette della tv. Ormai nn si fanno piu' veri western è l'unico modo di ricordarli rimane la parodia. Meglio riderci su' che piangerci sopra. Cast di tutto rispetto (Charlize Theron, Liam Neeson, Neil Patrick Harris) e citazionismo del vecchio west a piene mani per una pellicola che dovrebbe far ridere senza far morire.
Mel Brooks sarebbe orgoglioso (...) amerebbe l’opera del suo allievo Seth MacFarlane, genio del cattivo gusto (...) come sempre con MacFarlane comicità alta e bassa (peti, splatter, effetti drogherecci) vanno a braccetto. E si ride parecchio. Cameo finale...di un certo Django.
Francesco Alo' su Il Messaggero
JOE
Beh per chi ama le atmosfere da provincia cupa americana e la faccia da nonsense di Nicolas Cage il pranzo è servito. Io le adoro le storie da provincia americana maledetta, un po' meno la faccia di Nicolas Cage.
Trasferendo l’azione dal Mississippi al Texas rurale, il regista David Gordon Green gioca a tinte plumbee su un registro di miserabilità così insistito da risultare fasullo, però Nicolas Cage, in una delle sue migliori prove, è convincente, cosicché quasi ci si dimentica che quel suo personaggio di perdente dal cuore buono l’abbiamo già visto troppe volte.
Alessandra Levantesi su La Stampa
UN MILIONE DI MODI PER MORIRE NEL WEST
Il film è di Seth McFarlan che ringrazio per avre creato I Griffin...una delle famiglie piu' politicamente scorrette della tv. Ormai nn si fanno piu' veri western è l'unico modo di ricordarli rimane la parodia. Meglio riderci su' che piangerci sopra. Cast di tutto rispetto (Charlize Theron, Liam Neeson, Neil Patrick Harris) e citazionismo del vecchio west a piene mani per una pellicola che dovrebbe far ridere senza far morire.
Mel Brooks sarebbe orgoglioso (...) amerebbe l’opera del suo allievo Seth MacFarlane, genio del cattivo gusto (...) come sempre con MacFarlane comicità alta e bassa (peti, splatter, effetti drogherecci) vanno a braccetto. E si ride parecchio. Cameo finale...di un certo Django.
Francesco Alo' su Il Messaggero
JOE
Beh per chi ama le atmosfere da provincia cupa americana e la faccia da nonsense di Nicolas Cage il pranzo è servito. Io le adoro le storie da provincia americana maledetta, un po' meno la faccia di Nicolas Cage.
Trasferendo l’azione dal Mississippi al Texas rurale, il regista David Gordon Green gioca a tinte plumbee su un registro di miserabilità così insistito da risultare fasullo, però Nicolas Cage, in una delle sue migliori prove, è convincente, cosicché quasi ci si dimentica che quel suo personaggio di perdente dal cuore buono l’abbiamo già visto troppe volte.
Alessandra Levantesi su La Stampa
IL GIOVANE FAVOLOSO
Leopardi già è uno tutto a modo suo poi se viene diretto da Mario Martone...Certo quel buontempone rosso di Elio Germano ha una faccia di gomma che gli permette di passare dal borgataro al malinconico Giacomo. Se vi piace non sognare con i film ma, ogni tanto, atterrare direi che nn fa per voi.
Bellissimo, educativo, ma non scolastico film di Martone su Leopardi
(...) Diviso in scultorei blocchi narrativi, il film respira di uno
sfarzo che viene dalla cultura non dal budget, dalla forza
dell’introspezione a immagini, dal piccolo punto psicologico del
montaggio di quadri..
Maurizio Porro su Il Corriere della Sera
Mi sa di stantio da lontano questa commedia romantica all'ombra della Grande Mela che ti fa dire "nulla è cambiato". Storie di speranze e successi condite da magico romanticismo. E ancora peggio quando il romanticismo ha il volto insopportabilmente bello e dolce di Keira Knightley.
All’ombra dei grattacieli, Keira e Mark registrano un ispirato demo
fuori delle regole del mercato (canzoni di Gregg Alexander, ex New
Radicals), che il regista irlandese John Carney traduce in un piccolo
quasi-musical di accattivante spontaneità. Però, il copione resta
fragile; e che peccato lasciare latente il motivo romantico, vista
l’indubbia alchimia fra una Knightley di inusitata freschezza e un
Rufalo di malinconico, suadente charme.
Alessandra Levantesi su La Stampa
Si parla di commedia italiana, partenopea, ma non si tratta di commedia alla "Pieraccioni" o alla "DeSica". Si respira molto teatro con la solita compagnia di Vincenzo Salemme da Carlo Buccirosso a Maurizio Casagrande. La fonte di ispirazione di Salemme è Eduardo ma a quella fonte bevono in pochissimi.
Siamo su un piano di assoluta leggerezza, servita con molta grazia.
Paolo D'Agostini su La Repubblica
I francesi stanno distribuendo commedie a fiumi e non affatto malvagie, non sempre straordinarie (alcune volte vere sorprese come "Quasi amici") ma non cinepanettoni. Catherine Deneuve è sempre Catherine. E la trama è davvero interessante...leggetela qui.
Script spericolato, attori magnifici. La libertà e la follia delle
commedie italiane anni 60 più l’anima letteraria del cinema francese.
Insolito, vivificante.
Fabio Ferzetti su Il Messaggero
Altra commedia francese sempre graziosa, sempre equilibrata, mai volgare ma anche basta! Poi parla di cucina e direi che il cinema e la tv si stanno abbuffando un po' troppo di ricette.
Commedia ad alto gradimento francese di Anne Le Ny, sulla scia dell’argomento chef (...) il film è una variazione piacevole sul triangolo, complicità di donne come in una serie e un manuale di psicologia aperto sulle pagine facili.
Maurizio Porro su Il Corriere della Sera
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