Recensione di Hysteria (2012): genesi del vibratore

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La vera storia del vibratore


Hysteria
GENERE: Commedia - ANNO USCITA: 2012 - NAZIONALITA': Inghilterra
REGIA: Tanya Wexler
SCENEGGIATURA: Jonah Lisa Dyer, Stephen Dyer
CAST: Hugh Dancy, Maggie Gyllenhaal, Rupert Everett, Jonathan Pryce
VOTO: 6.5

Siamo nell'epoca vittoriana in una Londra lontana anni luce da quella attuale ma dove, comunque, si facevano scoperte molto particolari anche dal punto di vista medico. Siamo agli albori della scoperta dei vibratori. Ebbene si di questo parla Hysteria. Il giovane dottore Mortimer (Hugh Dancy) trova lavoro presso il dottor Dalrymple (Jonathan Pryce), un medico specializzato nei casi di depressione ed isteria. Il dottor Dalrymple sta collaudando una nuova terapia basata sul massaggio nelle zone intime delle donne convinto che le forme di isteria derivino anche dalla repressione sessuale. Quando Edmund (Rupert Everett) rivela all'amico Mortimer il progetto di uno spolverino elettrico, al giovane dottore viene in mente un'idea che possa essere utile alla terapia che sta sperimentando Dalrymple. I dottori però incontreranno la disapprovazione di Charlotte (Maggie Gyllenhaal) che sostiene i diritti delle donne (femminismo ante litteram).


Commedia in pieno spirito british di Tanya Wexler. Non era facile maneggiare (ops, forse non era il termine appropriato) una storia come questa ma la regista ci riesce benissimo. Hysteria è una commedia romantica, racconto spassoso e non morboso sulla genesi del vibratore, riflessione sulla situazione socio-politica dell'epoca vittoriana senza appesantimenti di sorta. E' un film che vuol essere leggero, di una leggerezza non vuota. Gli attori sono tutti nella parte a cominciare da Rupert Everett che si ritrova molto a suo agio in costume come ne "L'importanza di chiamarsi Ernest" tratto da un racconto di Oscar Wilde. Il finale, con dichiarazione femminista accorata in un tribunale di Maggie Gyllenhaal, è di un buono fin troppo stucchevole.


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