Cinema 2014 - Il meglio e il peggio dell'anno

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Il meglio e il peggio dell'anno 2014 al cinema: addii e scomparse, top e flop, registi e attori, gli italiani,


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Iniziamo col parlare con due diversi addii al cinema nel 2014: Hayao Miyazaki dichiara di chiudere la sua carriera con "Si alza il vento" e lascia lo Studio Ghibli mentre Philip Seymour Hoffman ci lascia definitivamente ma, durante l'anno, è ancora nelle sale con tanti film postumi (Gods' Pocket, Synecdoche New York, La spia). Per il cinema italiano è l'anno della dipartita di Carlo Mazzacurati (qui il suo ultimo film "La sedia della felicità") e di Virna Lisi (qui il nostro tributo).

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Ritorni tra top e flop. Torna nelle sale alla grande Martin Scorsese con il brillante "The Wolf of Wall Street" con Leonardo Di Caprio la cui interpretazione, pero', non basta a fagli avere la "maledetta" statuetta che sembra non essere proprio fatta per le sue mani. E torna anche Wes Anderson con uno straordinario "The Grand Budapest Hotel": premiato dalla giuria del Festival di Berlino, acclamato dai critici e il pubblico di più generi sembra gradire molto l'ultima pellicola di Anderson con un cast davvero eccezionale (Bill Murray, Willem Dafoe, Ralph Fiennes, Jeff Goldblum, Edward Norton, Adrien Brody, Harvey Keitel, Tilda Swinton, Jude Law, Owen Wilson, Saoirse Ronan, Léa Seydoux). Ci dispiace per Ridley Scott ma il suo film "The Counselor" non ha convinto affatto: tanto sviluppo, potenzialità, doti attoriali e poca carne al fuoco. Voler essere raffinati e patinati, sottili e mentali, con una materia come questa è un suicidio: traffico di coca, cartello messicano, storia di frontiera. Non succede nulla per gran parte delfilm, verboso, interpretazioni anche pregevoli: Cameron Diaz è davvero una splendida dark lady a dispetto de La Cruz, comprimaria con sguardo da cerbiatto. Farcire il film di star e di attori, in voga, Michael Fassbender su tutti, non basta. In questo 2014 non possiamo poi non constatare che Ferzan Ozpetek è bollito: "Allacciate le cinture" è un melo' opaco e il regista ha voluto sdoganare (chissà per quali motivi poi) un tizio che si chiama Francesco Arca (clicca qui).

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Mentre Leo continua a non vincere l'Oscar (che tra parentesi quest'anno per il miglior film è andato a "12 Years a Slave" di Steve McQueen) questo è proprio l'anno di Matthew McConaughey che, non solo, vince l'Oscar in "Dallas Buyer Club"  ma insegna anche a fare il broker proprio a Leonardo Di Caprio in "The Wolf of Wall Street". Anno stellare che si conclude proprio con "Interstellar", il nuovo film di fantascienza di Christopher Nolan. E' protagonista anche, accando a Woody Harrelson, di una delle serie tv rivelazioni dell'anno: True Detective.

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Tra i registi tutti i riflettori di Stracinema sono puntati su Xavier Dolan. Il talento del giovanissimo regista francese già lo conoscevamo per "Tom à le ferme" (presentato a Venezia 2013) ma, quest'anno, con "Mommy" i francesi a Cannes lo hanno premiato a pari merito con il maestro Jean Luc Godard e il suo "Addio al linguaggio".

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Gli italiani dell'anno sono Berlinguer e Paolo Sorrentino. "C'era una volta Berlinguer" di Walter Veltroni alla cui presentazione c'è stato con gran can can di giornalisti, nuovi e vecchi compagni non piu' compagni, salotti buoni e meno buoni...ma chissà se Enrico Berlinguer da lassù ha gradito. Naturalmente altro italiano dell anno, scontato dirlo, è Paolo Sorrentino e la sua "La Grande Bellezza" (già trasmessa anche in tv da Canale5) odiata e amata, criticata e lodata, insomma tutto l'italicum essere si è riversato semplicemente su un film (non tra i migliori secondo me di Sorrentino) ma che, dopo anni, vince l'Oscar. Paolo Sorrentino non è l'unico italiano a vincere nel 2014. "Le meraviglie" della promettente Alice Rohrwacher, secondo film per lei dopo il buonissimo esordio con Corpo Celeste (qui recensione e trailer del suo primo film), riceve il Gran Premio della Giuria a Cannes 2014. Nel cast la sorella Alba Rohrwacher e Monica Bellucci.

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Parlando di Oscar per miglior film straniero personalmente credo che nella categoria tra le nomination ci siano state altre due "grande bellezze", anche migliori di quella di Sorrentino forse: "Alabama Monroe" e "Il Sospetto" sono tra i migliori film dell anno.

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Lo scettro di movimentatore del 2014 spetta sicuramente a Lars Von Trier e al suo "Nymphomaniac". Metti la materia (il sesso fa sempre gola e solletica sempre la malizia di noi mediterranei e non solo), mettici Lars Von Trier maestro nel fare polemica (vedi maglietta anti-Cannes al Festival di Berlino), mettici che si aggiunge Shia LaBeouf che abbandona conferenza stampa e si presenta sul red carpet con un sacchetto in testa, mettici una campagna pubblicitaria senza precedenti a cui la divisione in due capitoli ha aiutato tanto..

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Un anno il 2014 a tutto fantasy e poco horror. Oltre ai sequel delle saghe di "Hunger Games" (clicca qui) e de "Lo Hobbit" (clicca qui), quest anno è stato un fiorire di film dagli scenari post-apocalittici tratti da libri che possono dare il via ad altrettante saghe: "Shadowhunter", tratto dai libri di Cassandra Clare con i guerrieri mezzi angeli contro pericolosi demoni, che è stato un mezzo flop al botteghino e, forse, quello piu' evitabili dai fantasy del 2014; "Divergent", film tratto dalla trilogia di Veronica Roth ambientato in un futuro post-apocalittico con l'umanità divisa in cinque fazioni e gli esclusi; "The Giver", tratto dall'omonimo romanzo distopico per ragazzi della scrittrice statunitense Lois Lowry, questa nuova pellicola continua la scia di fantasy legati a mondi lontani dove esistono regole sociali non condivise da tutti (nel cast Meryl Streep, Alexander Skarsgård di True Blood, Jeff Bridges, Katie Holmes);"Snowpiercer" è un thriller sci-fi ambientato interamente su un treno dove l'umanità è costretta a vivere e viaggiare dopo che la Terra è senza vita per un esperimento finito male. E gli horror? Pochi e di scarsa qualità, segnaliamo: il sequel "Anarchia - La notte del giudizio", l'ultima "cannibale" pellicola di Eli Roth che ci porta nel "The Green Inferno" e la prima compagnia teatrale pornografica della Serbia in "The life and death of porno".

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